Cosa Succede


Vogliamo condividere con voi la situazione della Siena Biotech, società strumentale della Fondazione Monte dei Paschi di Siena (FMPS).
Siena Biotech nasce nel 2000 con l’obiettivo di individuare cure farmacologiche per pazienti affetti da malattie neurodegenerative come le malattie di Huntington  e Alzheimer  e tumori cerebrali che purtroppo ad oggi non hanno cura. A questo scopo, grazie al sostegno economico della FMPS, è stato possibile realizzare un moderno centro ricerche dotato di laboratori tecnologicamente all’avanguardia, come testimoniato dal premio Nobel per la chimica Avram Hershko durante la sua visita del 2009, e attrarre ricercatori da tutto il mondo grazie anche al “programma di rientro dei cervelli italiani dall’estero”. Gli investimenti della FMPS nella ricerca biomedica rientravano perfettamente nell’ambito dei propri obiettivi statutari e si inserivano in un contesto territoriale in cui la ricerca scientifica è sempre stata protagonista.

In poco più di dieci anni, intervallo di tempo decisamente breve per i tempi della ricerca medica, Siena Biotech ha sviluppato nuove molecole in fase di sperimentazione clinica su pazienti affetti da neuropatologie degenerative. I maggiori risultati sono stati ottenuti soprattutto nel campo della malattia di Huntington con il farmaco Selisistat che ha completato lo studio clinico di Fase II con esito positivo e per il quale gli enti regolatori (FDA, EMA) hanno riconosciuto la qualifica di Orphan Drug Designation.

Il valore delle attività di ricerca svolte in Siena Biotech è riconosciuto a livello internazionale, come testimoniano le proficue collaborazioni attivate in questi anni con importanti istituti di ricerca italiani e stranieri e multinazionali farmaceutiche (Wyeth-Pfizer, Roche, Fondazione CHDI, A*STAR, UCL, EHDN, etc.), nonché l’assegnazione di bandi di finanziamento europeo (Tamahud, ADIT, DePPICT, Paddington) che hanno visto Siena Biotech soggetto capofila di consorzi formati da centri di ricerca e università di fama mondiale. 

A partire dal 2012 le note difficoltà economiche di FMPS hanno interrotto questa positiva esperienza generando una situazione di precarietà sfociata in un lungo periodo di cassa integrazione per tutti i dipendenti. A questo periodo, che ha visto un massiccio esodo di ricercatori (da 150 a 70 in meno di 2 anni), è seguita una radicale ristrutturazione aziendale con la dismissione del settore oncologico e il conseguente drammatico licenziamento di 14 ricercatori.
A dispetto di questo stato di crisi conclamato abbiamo continuato a svolgere le attività pianificate lavorando su progetti con finanziamenti nazionali e regionali, con il pieno raggiungimento degli obiettivi previsti. 

Nel 2014 la FMPS ha approvato il nuovo piano industriale che avrebbe portato l’azienda verso una progressiva autosostenibilità entro 2 anni, grazie ad una valorizzazione dei progetti interni assieme a partner industriali e all’utilizzo della nostra piattaforma integrata di drug discovery per sviluppare progetti terzi. 
Nel contempo gli ingenti costi legati alla gestione del centro ricerche (a suo tempo fortemente voluto dal nostro azionista unico) sarebbero stati ammortizzati tramite l’affitto degli spazi liberi ad aziende esterne legate al Distretto Toscano delle Scienze della Vita attraverso il bio incubatore Toscana Life Sciences.

Dopo soli 8 mesi dall’approvazione del piano di rilancio il nostro azionista unico (FMPS) ha improvvisamente deciso di cessare i finanziamenti e di mettere in liquidazione l’azienda. Dal 6 febbraio per i dipendenti è stata aperta la procedura di licenziamento collettivo. Tuttavia l’edificio, che rimarrà aperto e che in questo momento è il principale oggetto di interesse della politica e dell’imprenditoria locale, continuerà a gravare sull’azionista. 

A nostro avviso questa inattesa decisione non è giustificata né dal costo della ricerca né dal valore dei risultati conseguiti, ma da motivazioni di carattere politico. Appare chiaro che il socio unico preferisce valorizzare il capitale immobiliare piuttosto che quello umano. 

Troppo spesso si richiama l’attenzione su uno sviluppo economico basato sull’innovazione e sulla ricerca scientifica che oggi non può e non deve essere bloccato da mere questioni politiche. I ricercatori di Siena Biotech ritengono che il loro patrimonio di competenze possa ancora essere parte di un futuro imprenditoriale che sia un motore di sviluppo nel settore delle Scienze della Vita. 

 
I Ricercatori di Siena Biotech